Descrizione
Diego, un ragazzo che ha compiuto il percorso di recupero nella comunità di San Patrignano, in tre incontri di due ore ciascuno ha portato nelle scuole medie Gozzadini la propria "torta", cioè la propria esperienza costituita da tante fette di vita.
L'obiettivo è stato farli riflettere sui rischi legati al consumo di droghe, sulle cause e sulle conseguenze della tossicodipendenza.
Ed ecco il risultato di questo progetto che è riuscito ad aprire un canale emotivo e arrivare direttamente al cuore dei ragazzi, un'area blindata, accessibile a pochi, anzi a pochissimi.
Presentiamo qui sotto le riflessioni integrali di Daniela Bonafè, Alessandro Gonzalez e Pietro Lucchini.
L'obiettivo è stato farli riflettere sui rischi legati al consumo di droghe, sulle cause e sulle conseguenze della tossicodipendenza.
Ed ecco il risultato di questo progetto che è riuscito ad aprire un canale emotivo e arrivare direttamente al cuore dei ragazzi, un'area blindata, accessibile a pochi, anzi a pochissimi.
Presentiamo qui sotto le riflessioni integrali di Daniela Bonafè, Alessandro Gonzalez e Pietro Lucchini.
La torta di Diego (Daniela Bonafè)
Una vita surreale, caratterizzata da abissi nei quali sprofondare, sparire e non riemergere più.
Un’incredibile voragine che ti risucchia nell’oscurità più angosciante dell’universo.
Ognuno è responsabile delle sue scelte e padrone della propria mente. Chiunque commette sbagli. Diego ne ha fatto uno. Grande. Enorme. Quasi irrisolvibile.
Quindici anni, sedici. Dove viaggia la tua testa lo sai solo tu. Eppure sembrava che Diego fosse diverso su questo. Già. “Diverso”.
Lo faceva stare male questo sentirsi “un pesce fuor d’acqua”. Era solo. Escluso. Bullizzato. Era stato adottato all’età di tre anni e poi rigettato in strada dalle stesse persone che si erano prese cura di lui per tutto quel tempo.
Perchè? Si drogava.
Era un tossicodipendente a tutti gli effetti.
C’erano dei problemi? Si bucava. Succedeva qualcosa di bello? Sniffava per essere ancora più felice. Voleva passare del tempo con gli amici? Vendeva, comprava e apriva le porte del suo garage per rovinarsi in compagnia.
La droga si era presa tutto, portandosi via anche Diego.
Tutta la sua vita non era che un ricordo lontano, ormai buio e sempre più fragile.
Quel bambino che si sfogava scrivendo e cercava conforto nelle maestre ormai non esisteva più.
Ora Diego era un senzatetto in cerca d’aiuto. Quando si rese conto di quanto la sua vita fosse a rischio tornò dai genitori. Lo aiutarono…ci provarono.
<> divenne la parola chiave in casa.
Per quanto non fosse convinto di trasferirsi in comunità, Diego ritrovò sè stesso in quelle quattro mura.
Dopo anni completò il suo percorso liberandosi del mostro che da tempo cercava di inghiottirlo.
Sta diventando padre e lavora come volontario della Croce Rossa in seguito a diverse delusioni in ambito lavorativo.
Dalla storia di questo ragazzo bisogna realizzare che per quanto possa sembrare lontana, la luce in fondo al tunnel è sempre lì, in attesa, pronta a riaccenderci in ogni momento.
La torta di Diego (Alessandro Gonzalez)
La droga è un problema molto importante che riguarda soprattutto noi giovani, ed è per questo che i nostri genitori e la scuola ci aiutano a capire quanto sia pericolosa e quanto dobbiamo stare attenti alle persone che incontriamo nella nostra vita.
Questa mattina infatti abbiamo assistito ad una lezione molto particolare: abbiamo incontrato Diego, un ragazzo uscito da cinque anni dalla comunità di San Patrignano, che ci ha raccontato la sua storia.
Diego è stato adottato da piccolo e fino all’ età di tre anni ha avuto una vita felice; a quattro anni ha iniziato una scuola spagnola ma dopo l’hanno mandato in una italiana dove era l’unico scuro di pelle e straniero e i suoi compagni gli rubavano la merenda, lo spingevano e lo prendevano in giro perché aveva un po’ gli occhi a mandorla e non sapeva parlare bene l’italiano.
Ogni tanto provava a dirlo ai suoi genitori non gli davano molta importanza.
Una vita surreale, caratterizzata da abissi nei quali sprofondare, sparire e non riemergere più.
Un’incredibile voragine che ti risucchia nell’oscurità più angosciante dell’universo.
Ognuno è responsabile delle sue scelte e padrone della propria mente. Chiunque commette sbagli. Diego ne ha fatto uno. Grande. Enorme. Quasi irrisolvibile.
Quindici anni, sedici. Dove viaggia la tua testa lo sai solo tu. Eppure sembrava che Diego fosse diverso su questo. Già. “Diverso”.
Lo faceva stare male questo sentirsi “un pesce fuor d’acqua”. Era solo. Escluso. Bullizzato. Era stato adottato all’età di tre anni e poi rigettato in strada dalle stesse persone che si erano prese cura di lui per tutto quel tempo.
Perchè? Si drogava.
Era un tossicodipendente a tutti gli effetti.
C’erano dei problemi? Si bucava. Succedeva qualcosa di bello? Sniffava per essere ancora più felice. Voleva passare del tempo con gli amici? Vendeva, comprava e apriva le porte del suo garage per rovinarsi in compagnia.
La droga si era presa tutto, portandosi via anche Diego.
Tutta la sua vita non era che un ricordo lontano, ormai buio e sempre più fragile.
Quel bambino che si sfogava scrivendo e cercava conforto nelle maestre ormai non esisteva più.
Ora Diego era un senzatetto in cerca d’aiuto. Quando si rese conto di quanto la sua vita fosse a rischio tornò dai genitori. Lo aiutarono…ci provarono.
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Per quanto non fosse convinto di trasferirsi in comunità, Diego ritrovò sè stesso in quelle quattro mura.
Dopo anni completò il suo percorso liberandosi del mostro che da tempo cercava di inghiottirlo.
Sta diventando padre e lavora come volontario della Croce Rossa in seguito a diverse delusioni in ambito lavorativo.
Dalla storia di questo ragazzo bisogna realizzare che per quanto possa sembrare lontana, la luce in fondo al tunnel è sempre lì, in attesa, pronta a riaccenderci in ogni momento.
La torta di Diego (Alessandro Gonzalez)
La droga è un problema molto importante che riguarda soprattutto noi giovani, ed è per questo che i nostri genitori e la scuola ci aiutano a capire quanto sia pericolosa e quanto dobbiamo stare attenti alle persone che incontriamo nella nostra vita.
Questa mattina infatti abbiamo assistito ad una lezione molto particolare: abbiamo incontrato Diego, un ragazzo uscito da cinque anni dalla comunità di San Patrignano, che ci ha raccontato la sua storia.
Diego è stato adottato da piccolo e fino all’ età di tre anni ha avuto una vita felice; a quattro anni ha iniziato una scuola spagnola ma dopo l’hanno mandato in una italiana dove era l’unico scuro di pelle e straniero e i suoi compagni gli rubavano la merenda, lo spingevano e lo prendevano in giro perché aveva un po’ gli occhi a mandorla e non sapeva parlare bene l’italiano.
Ogni tanto provava a dirlo ai suoi genitori non gli davano molta
Poi ha ripreso il suo racconto parlandoci del suo trasferimento in Umbria dove vivevano anche i suoi zii e i suoi cugini. Qui si trova molto bene ma all’età undici anni i suoi cugini iniziano a fumare e lui fa la stessa cosa per paura di perdere la loro compagnia.
Alle superiori fa amicizia con un ragazzo che però fumava canne e così anche Diego inizia a farlo sempre per la paura di perdere la sua compagnia come aveva fatto con i cugini.
Poi inizia a lavorare in un ospedale e qui conosce un ragazzo che gli fa provare la cocaina, prima solo una volta a settimana poi tutti i giorni.
Dopo la cocaina purtroppo inizia la brutta esperienza dell’eroina a causa di un suo vecchio amico. Diego interrompe di nuovo la narrazione per fare la seconda torta dall’età di tredici fino a 18 anni.
Dopo averla completata segna con un pennarello nero tutte le parti della sua vita in cui era presente la droga: le evidenzia tutte tranne una piccolissima parte della famiglia che poi lo salverà.
I suoi genitori avevano notato che Diego era cambiato, che ritornava a casa tardi e che rispondeva male ma lui non riesce a confidarsi con loro e così un giorno lo cacciano fuori di casa.
Vive per un anno per strada e quando non ce la fa più chiama suo padre pe chiedergli di aiutarlo e così entra nella comunità di San Patrignano e quattro anni dopo riesce ad uscirne; adesso sta studiando per diventare un infermiere e tra poco diventerà padre.
Da questa lezione ho capito che non bisogna farsi condizionare dagli altri e fare attenzione alle persone che conosciamo e che è anche importante avere una famiglia presente e attenta.
La torta di Diego (Pietro Lucchini)
Perché una persona inizia a drogarsi? Perché ne sente il bisogno? Non ne sono sicuro del perché ma so perché Diego lo ha fatto. Diego era un bambino proveniente dal Cile che da piccolo venne adottato da una famiglia italiana.
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Ultimo aggiornamento pagina: 28/02/2023 13:42:34