Descrizione
“Morire nell'antichità. Archeologia della morte e rituali funerari nell'età dei metalli” è il titolo della nuova mostra archeologica del MUV che inaugura on-line sulla pagina Facebook del MUV sabato 12 dicembre 2020 alle ore 16.30 (link).
L’esposizione offre un confronto fra l’inumazione e l’incinerazione, a partire dall’Eneolitico (III millennio a.C.), passando per l’Età del Bronzo e l’Età del Ferro, fino all’epoca tardo-romana (VI sec. d.C.).
Un percorso alla scoperta delle attività che ruotavano attorno al mondo dei morti, traendo spunto dai reperti archeologici emersi dagli scavi di necropoli dell’Italia settentrionale: Cultura di Remedello, Terramare, Civiltà villanoviana, etrusco-padana e romana.
Un’evocativa porta d’accesso indica il passaggio dal mondo dei vivi a quello dell’Aldilà e conduce il visitatore attraverso un lungo percorso cronologico alla scoperta dei rituali funerari dell’antichità.
Nelle vetrine sono esposti i vari tipi di contenitori delle ceneri e delle ossa combuste dei defunti: dalle urne terramaricole ai tipici vasi biconici villanoviani, con le scodelle di copertura ed i relativi corredi.
La fase etrusca è rappresentata da sepolture sia ad incinerazione che a inumazione, con ricchi corredi funerari, in cui è presente anche vasellame d’importazione greca.
Le pratiche cerimoniali sono riprodotte graficamente a partire dalle pitture presenti nella cosiddetta “Tomba del morto” (510 a.C.), una delle principali tombe etrusche di Tarquinia, che rappresenta alcuni personaggi che compiono gesti di commiato accanto al defunto, incappucciato e avvolto in un lungo manto, deposto su una kline, ovvero un letto riccamente addobbato.
Per il periodo romano sono esposte due strutture sepolcrali ad inumazione, di cui una detta ‘alla cappuccina’, caratterizzata da una copertura a “tetto” composto da grandi tegole. Chiude l’esposizione un tipico corredo di età imperiale, con oggetti di contesti diversi, fra cui spiccano un’olla in vetro, ovvero un recipiente contenente resti ossei, alcune monete, diversi balsamari e lucerne.
L’esposizione offre un confronto fra l’inumazione e l’incinerazione, a partire dall’Eneolitico (III millennio a.C.), passando per l’Età del Bronzo e l’Età del Ferro, fino all’epoca tardo-romana (VI sec. d.C.).
Un percorso alla scoperta delle attività che ruotavano attorno al mondo dei morti, traendo spunto dai reperti archeologici emersi dagli scavi di necropoli dell’Italia settentrionale: Cultura di Remedello, Terramare, Civiltà villanoviana, etrusco-padana e romana.
Un’evocativa porta d’accesso indica il passaggio dal mondo dei vivi a quello dell’Aldilà e conduce il visitatore attraverso un lungo percorso cronologico alla scoperta dei rituali funerari dell’antichità.
Nelle vetrine sono esposti i vari tipi di contenitori delle ceneri e delle ossa combuste dei defunti: dalle urne terramaricole ai tipici vasi biconici villanoviani, con le scodelle di copertura ed i relativi corredi.
La fase etrusca è rappresentata da sepolture sia ad incinerazione che a inumazione, con ricchi corredi funerari, in cui è presente anche vasellame d’importazione greca.
Le pratiche cerimoniali sono riprodotte graficamente a partire dalle pitture presenti nella cosiddetta “Tomba del morto” (510 a.C.), una delle principali tombe etrusche di Tarquinia, che rappresenta alcuni personaggi che compiono gesti di commiato accanto al defunto, incappucciato e avvolto in un lungo manto, deposto su una kline, ovvero un letto riccamente addobbato.
Per il periodo romano sono esposte due strutture sepolcrali ad inumazione, di cui una detta ‘alla cappuccina’, caratterizzata da una copertura a “tetto” composto da grandi tegole. Chiude l’esposizione un tipico corredo di età imperiale, con oggetti di contesti diversi, fra cui spiccano un’olla in vetro, ovvero un recipiente contenente resti ossei, alcune monete, diversi balsamari e lucerne.
In ottemperanza al DPCM del 3 dicembre 2020 la sospensione del servizio di apertura al pubblico del MUV è prorogata fino al 15 gennaio 2021.
La mostra è stata realizzata dal Comune di Castenaso in collaborazione con:
• Museo nazionale preistorico etnografico “Luigi Pigorini” del Museo delle Civiltà di Roma
• Museo Civico Archeologico di Bologna
• Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
• Museo Civico Archeologico e Paleoambientale “Elsa Silvestri” di Budrio
Con il sostegno di: IBC-Regione Emilia-Romagna
Con il contributo di: BCC Felsinea; Centronova; Coop Alleanza 3.0; Lions Club Bologna San Lazzaro Castenaso Gozzadini; On. Fun. Moncatini
La mostra è stata realizzata dal Comune di Castenaso in collaborazione con:
• Museo nazionale preistorico etnografico “Luigi Pigorini” del Museo delle Civiltà di Roma
• Museo Civico Archeologico di Bologna
• Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
• Museo Civico Archeologico e Paleoambientale “Elsa Silvestri” di Budrio
Con il sostegno di: IBC-Regione Emilia-Romagna
Con il contributo di: BCC Felsinea; Centronova; Coop Alleanza 3.0; Lions Club Bologna San Lazzaro Castenaso Gozzadini; On. Fun. Moncatini
Video
Indirizzo
Via Bruno Tosarelli, 191, 40055 Villanova BO
Mappa
Indirizzo: Via Bruno Tosarelli, 191, 40055 Villanova BO
Coordinate: 44°29'49,8''N 11°25'40,2''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Costo
Gratuito
Allegati
Link
Organizzato da
MUV - Museo della Civiltà Villanoviana
Contatti
Con l'App è meglio!
Sapevi che puoi leggere questo evento anche sull'App ufficiale del comune?
Ultimo aggiornamento pagina: 10/12/2020 16:34:51